Quinta Domenica di Quaresima
Domenica di Lazzaro
Cos’è un sepolcro? Un luogo oscuro, freddo e maleodorante. Tutti abbiamo fatto l’esperienza del sepolcro nella nostra vita: ogni volta che l’angoscia, la tristezza e il dolore ci hanno sopraffatto, siamo finiti come morti nel nostro personale sepolcro, dove eravamo soli nel buio della nostra disperazione. Ma ecco, da fuori forse qualcuno ci ha chiamato, proprio come Gesù ha chiamato il suo amico a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!», o come Marta è andata a chiamare Maria, che si era chiusa in casa a piangere per la morte del fratello: «Il Maestro è qui e ti chiama», e lei immediatamente si alza e gli va incontro. Una voce amica, un gesto di sensibilità e di attenzione, e subito ci sembra come di risorgere, di uscire dal sepolcro per tornare alla vita.
La resurrezione definitiva ci attende alla fine dei tempi, ma già qui e ora, nella nostra vita, facciamo tante esperienze di resurrezione ogni volta che dal freddo e dal buio della nostra angoscia mortale qualcuno ci viene vicino, ci chiama e ci fa tornare alla vita.
Questo intendeva Gesù quando disse ai suoi discepoli che nel suo nome avrebbero potuto resuscitare i morti. Anche noi possiamo resuscitare i morti ogni volta che ci avviciniamo con amore alle sofferenze degli altri e spalanchiamo i loro sepolcri, chiamandoli fuori dal buio.
(A. M. Argine)
Leggi SYN, il notiziario settimanale della Comunità Pastorale
SYN-n.-29-17-marzo-2024