IV Domenica dopo Pentecoste


Nessuno va a una festa senza indossare qualcosa di adatto. Non è necessario sia un abito di lusso o particolarmente raffinato: basta che sia un abito adatto. Se qualcuno va a una festa vestito come gli capita, che messaggio comunica? Comunica che non gli importa niente di quella festa, che ci è finito lì per caso e che per lui (o per lei) essere lì o essere da un’altra parte sono esattamente la stessa cosa. Con la grande “festa nuziale” cui ci invita il Signore è la stessa cosa: ci andiamo per caso, tanto per vedere com’è, o ci prepariamo per bene ad andarci, scegliendo l’abito adatto e comunicando quindi la nostra voglia di partecipare? L’abito non fa il monaco, dice un proverbio, e infatti al Signore l’unico abito che veramente conta è quello del nostro cuore. Se vogliamo davvero partecipare a quella festa a cui siamo tutti invitati, il primo abito che dobbiamo indossare – quello che “fa” il monaco – è l’abito del nostro cuore, del nostro desiderio di esserci, della nostra disponibilità a essere suoi invitati.

A. M. Argine


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SYN-n.-42-16-giugno-2024

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