II Domenica dopo il Martirio di san Giovanni il Precursore
Gesù non usa mezzi termini, non indora la pillola: ci dice chiaramente che siamo ben lontani da Lui finché ragioniamo con la miope prospettiva terrena di chi crede di avere in tasca la verità, di essere un “giusto”, solo perché ogni tanto legge la Bibbia, va Messa tutte le domeniche e osserva i precetti. Tutto questo non basta per essere “giusti”: giustizia è rivoluzionare nell’amore tutta la propria vita tutti i giorni della settimana, non solo la domenica. Giustizia è amare e rispettare anche chi ci sta antipatico, giustizia è avere misericordia anche di chi consideriamo un cretino, giustizia è agire nel lavoro e nella vita con umiltà, pazienza, dedizione, attenzione agli altri, tenendo a freno la lingua e facendo, se serve, anche cento passi indietro per mettere gli altri davanti a noi, sempre prima di noi. E’ un comportamento scandaloso, questo? E’ un comportamento da deboli, da perdenti? Forse sì, ma che importa? E’ l’unico modo per amare, per essere veramente “giusti” agli occhi di Dio.
A. M. Argine
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SYN-n.-46-8-settembre-2024