VII Domenica dopo il Martirio di san Giovanni il Precursore
Festa Patronale della Comunità Pastorale di sant’Apollinare e sant’Anselmo da Baggio
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SYN-n.-51-13-ottobre-2024Festa Patronale della Comunità Pastorale di sant’Apollinare e sant’Anselmo da Baggio
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SYN-n.-51-13-ottobre-2024Tre parole, e Gesù ti rivolta come un calzino. Tre parole: “Dammi da bere”, dette da un giudeo a una samaritana. Intanto un giudeo che rivolgeva parola a una samaritana – addirittura per chiederle aiuto! – era una cosa impensabile, come due vicini di casa che sdegnosamente non si salutano più da anni e improvvisamente uno comincia a salutare l’altro, magari con un sorriso. Roba da matti…
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Tu, che potevi così facilmente salvare e santificare le tue creature senza che ti costasse niente, hai voluto accumulare miracolo su miracolo per impiegare un mezzo inaudito, incomprensibile, capolavoro della tua suprema Sapienza e della tua Onnipotenza, per salvarle al più alto costo possibile: «Siete stati riscattati a caro prezzo», ci dici tu stesso… Perché questo? Perché sei il Dio d’amore: «Deus caritas est», ed essendo amore infinito, agisci secondo la tua natura, con un amore infinito, e impieghi per le tue opere dei mezzi pieni di amore infinito.
(San Charles de Foucauld)
Giornata mondiale della Gioventù
Alle radici profonde della nostra origine umana si trova la risposta a una delle domande personali più inquietanti: “Da dove vengo?”. Nessuno è mai andato là dove il tempo e lo spazio sono iniziati, eppure è da lì che tutti veniamo. In quel punto, in quel preciso momento, Dio divenne amore, e l’amore divenne qualcosa che era possibile condividere e trasmettere: è quello che Giovanni chiama “Verbo” (lògos, parola, cioè la base di ogni comunicazione). Diventando Verbo, Dio imparò a comunicare l’unica cosa che conosceva: l’amore. E così Dio divenne una relazione d’amore. “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio” (Gv 1,1) si può benissimo sintetizzare dicendo: “Prima di ogni altra cosa, Dio ha inventato l’amore”. Ecco che ora sappiamo non soltanto da dove veniamo, ma sappiamo anche perché esistiamo e dove andiamo: veniamo da una relazione d’amore con Dio, esistiamo grazie a una relazione d’amore con Dio, andiamo verso una relazione d’amore con Dio.
(A. M. Argine)
Quella del cieco è una figura che non può non suscitare tenerezza. Gli danno tutti addosso ed è invece una delle figure più serafiche e pacifiche dei Vangeli. Partono subito in quarta i discepoli di Gesù, che tanto per cominciare danno per scontato che o lui o i suoi genitori devono aver combinato qualcosa di grosso per essere conciato così. […]