Santa Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria
Giornata mondiale dei malati di lebbra
Giornata diocesana della famiglia
Leggi SYN, il notiziario settimanale della Comunità Pastorale
SYN-n.-66-26-gennaio-2025Giornata mondiale dei malati di lebbra
Giornata diocesana della famiglia
Leggi SYN, il notiziario settimanale della Comunità Pastorale
SYN-n.-66-26-gennaio-2025Ma che razza di genitori erano, Maria e Giuseppe? Vanno a Gerusalemme con Gesù ancora ragazzino e poi, al momento di rientrare a casa a Nazareth, invece di assicurarsi che fosse effettivamente con la loro stessa comitiva, fanno tranquilli una giornata di viaggio senza preoccuparsene. Solo allora si accorgono che non c’è e così tornano di corsa a Gerusalemme, dove finalmente lo trovano nel tempio mentre crea relazioni di confronto e di dialogo. E lo sgridano pure!
Sì, forse Maria e Giuseppe sono stati un po’ avventati a trascurare quel loro ragazzino, credendo che fosse dove invece non era, ma siamo esattamente così anche noi: ce ne andiamo tranquillamente nel mondo, tutti presi dai nostri affari, convinti di sapere anche dove si trova Dio. E invece no, quando ci rendiamo conto che Dio non si trova dove eravamo così sicuri che fosse, allora ci tocca cercarlo. Lui non si nasconde, si fa sempre trovare, e nemmeno si scompone se lo sgridiamo perché non era dove volevamo noi: Lui si trova sempre nell’unico posto che gli si addice, cioè ovunque ci sia bisogno di creare relazioni d’amore.
(A. M. Argine)
Diventare un modo di dire che resiste nei secoli è un destino bizzarro e talvolta poco lusinghiero. È quello che è successo al povero Tommaso, che ancora oggi è l’emblema degli increduli: «sei come Tommaso», ci siamo sentiti dire o abbiamo detto a qualcuno che voleva verificare di persona se quanto stavamo affermando corrispondeva al vero. Mancanza di fiducia? Forse no. […]
Epifania vuol dire manifestazione. Dio si manifesta, diventa visibile alle donne e agli uomini, diventa uno di noi, diventa un Dio di pubblico dominio. Non è più un Dio inaccessibile e segreto, rintanato nella sua divinità, servito e riverito da pochi fortunati: è un Dio povero che cammina da povero nelle nostre strade, è un Dio che incontriamo tutti i giorni negli ultimi, nei dimenticati, nei disgregati. Questo povero Dio si manifesta ogni volta che la povertà ci sbatte in faccia la sua sporca urgenza. Perciò l’Epifania avviene ogni volta che incontriamo la povertà.
(A. M. Argine)
Quante volte la nostra vita ci è apparsa priva di senso: ai momenti di felicità, che ci sembrano sempre brevissimi e fugaci, si alternano periodi di sconforto e di dolore talvolta così lunghi da sembrare infiniti. […]
Gesù ci invita a vedere il Regno come una grande rete, gettata nel mare che pesca fratelli e sorelle dalle profondità più oscure dell’umanità e li porta alla luce. Questa rete raccoglie ogni genere di pesci, raccoglie tutti: nessuno è escluso. Tutti possono entrare a far parte della famiglia in un clima fraterno. Questo avviene nella storia concreta di ciascuno e nella storia del mondo. Sarà solo alla fine della storia che i pescatori (non la rete!) saranno chiamati a fare discernimento tra i pesci buoni e i pesci cattivi.
(Discepole del Vangelo)
Quando san Giovanni dice “Lui deve crescere; io, invece, diminuire” descrive e sintetizza perfettamente la missione non soltanto sua, ma ogni cristiano: amare. L’amore è questo: lasciar crescere non se stessi, ma gli altri, sapendosi tirare indietro e sapendo abbandonare il proprio orgoglio, il proprio egoismo, il proprio desiderio di potere e di superiorità.